Versatile ed economico, robusto e refrattario, realizzato con materia prima facilmente reperibile (argilla), lavorabile e caldo nell’aspetto, umile e decorativo: queste le caratteristiche del mattone, un elemento che accompagna l’umanità nel suo percorso costruttivo da oltre 5000 anni.
In Mesopotamia infatti verso il 3500 a.C. il mattone crudo, già usato dai primordi, venne sottoposto a cottura e prodotto mediante stampi; ciò conferiva al mattone una durezza e una durevolezza tale da realizzare i primi grandi monumenti dell’umanità, gli ziggurat. La modellatura e la colorazione ne fecero anche un materiale decorativo per tramandare i fasti di quella civiltà.
Tali caratteristiche sono giunte fino ai giorni nostri, in cui l’architettura non dimentica di apprezzare questo umile e prezioso testimone della storia umana.
Il mattone nelle costruzioni
Il laterizio è un materiale ottenuto per cottura di un impasto di argilla e acqua; i diversi tipi di argille conferiscono al mattone proprietà meccaniche (durezza, refrattarietà, ecc.) ed estetiche (colore) molto varie. Gli usi del mattone vanno dalle murature portanti ai tramezzi, dagli archi alle volte o cupole, dai solai alle coperture. Il blocchetto, forma tradizionale del mattone pieno, è un parallelepipedo di dimensioni modulari, per favorirne l’assemblaggio mediante malte (calcestruzzo di calce o cemento). Accanto al blocchetto si sono sviluppati altri tipi di mattone più leggeri (semipieni e forati) per tramezzi. Altre forme particolari del mattone forato sono le pignatte e le tavelle, destinate alla costruzione di solai. Particolari laterizi per le coperture sono le tegole, di forme molto varie (dai tradizionali coppo e embrice, fino alle moderne marsigliesi e portoghesi).
La sua modularità tridimensionale consente di realizzare un’ampia varietà di murature. Nel dimensionamento del mattone si tiene conto dello spessore della malta legante.
Il mattone nella storia dell’architettura
Le grandi civiltà fluviali (Mesopotamia ed Egitto) fecero largo impiego del mattone e ne svilupparono i metodi produttivi. Ma la civiltà antica che più si è identificata con il laterizio è stata quella di Roma. La disponibilità di argilla indusse uno sviluppo della qualità produttiva, già elevata nel vicino mondo etrusco, fino a impiegare il laterizio in sostituzione della pietra negli archi e nelle volte. Divenuti anche abili artefici di calcestruzzi di alta resistenza e durevolezza, i Romani riuscirono a coniugare il mattone all’arco, diventando maestri insuperati nell’impiego di questa tecnica costruttiva per tutti gli usi civili e monumentali. La grande varietà di tipi di muratura, adatti ai diversi impieghi, testimonia ancora oggi la perizia dei Romani in questa tecnica.
Da questi grandi costruttori in laterizio le tecniche sopravvissero anche durante il Medioevo e il Rinascimento, epoche in cui il mattone diede prove di grande versatilità funzionale ed estetica. I centri storici delle città italiane ed europee, costellate di edifici in laterizio, mantengono intatto il fascino sulle nostre sensibilità grazie al «calore estetico» che ci comunica questo materiale. In epoca moderna le innovazioni produttive portarono ad impiegare anche altre materie prime (come il clinker) nella produzione di mattoni molto economici e resistenti.
L’edilizia inglese di epoca vittoriana (metà del XIX secolo) si identificò talmente con il mattone da far permanere fino a oggi questa tipologia costruttiva nelle abitazioni anglosassoni. Il dialogo del mattone con altri materiali più moderni, come l’acciaio, offrì un’opportunità straordinaria all’architettura dell’Ottocento, in particolare con il Liberty; non solo le umili abitazioni, con i loro solai in travi d’acciaio e volte di mattoni, ma anche opere monumentali diedero prova di una vitalità intramontabile del laterizio. L’architettura contemporanea può ancora farsi pregio di un largo impiego del mattone per valorizzare qualità estetiche che richiamano alle radici più lontane dell’architettura.
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