Origine
Se cercassimo indietro nel tempo i primissimi antenati delle attuali tapparelle che abbiamo montato in casa, andremmo a finire nel deserto. Difatti, gli antichi popoli che abitavano nei deserti, avevano l’esigenza di proteggere le proprie abitazioni dal calore torrido e dalla luce accecante di quell’ambiente. Quindi il primo prototipo di tapparella che incontriamo nella storia è... uno straccio bagnato con acqua sporca, che rinfrescava e ombreggiava le case.
Per le stesse motivazioni, anche gli antichi Egizi avevano pensato un sistema oscurante, ben più avanzato di un semplice straccio imbevuto: le stuoie. Si tratta di manufatti rustici, ottenuti dall’intreccio, legatura o tessitura di fibre di vario tipo. Nell’antica Cina invece, si puntò su un materiale flessibile, resistente e che cresce in enormi quantità, ovvero il bambù! Legando insieme le canne di bambù, i cinesi crearono un prototipo di tapparelle con un funzionamento incredibilmente simile a quelle attuali.
In Italia, nel XIV secolo i veneziani intrattenevano già rapporti commerciali con gran parte del mondo asiatico. Per questo motivo vennero importate delle tende oscuranti, probabilmente dal “paese del Sol Levante“, che vennero poi perfezionate e diffuse in occidente. Ancora oggi vengono utilizzate e prendono il nome di Veneziane. L’avvolgibile oscurante per eccellenza, la tapparella, trova però le prime applicazioni su grandi edifici in Italia a partire dalla seconda metà dell’ottocento. Queste prime tapparelle moderne venivano realizzate in legno e si faceva molto uso delle guide con telaio a sporgere. Ancora oggi possiamo trovare nei centri delle grandi città come Roma e Milano esempi di tapparelle come queste. In più avevano feritoie molto larghe, con la funzione di far filtrare la luce naturale. Un esempio nella storia italiana sono le tapparelle montate sul Palazzo delle Debite a Padova, progettato dall’architetto Camillo Boito nel 1874.
Sempre Boito, nel 1899 applicò le tapparelle a Milano, nella Casa di Riposo per Musicisti. Si tratta di un edificio commissionato da nientemeno che da Giuseppe Verdi! Fu una soluzione adottata per il fatto che l’edificio necessitava di mantenere vuoti gli spazi tra un serramento e l’altro.
Non sarebbero stati tali con la presenza di persiane, che si sarebbero anche sovrapposte tra di loro, rivelandosi antiestetiche. Nel ‘900, le finestre con avvolgibili permettono delle facciate di grande impatto. Iconica e significativa è la casa Milà di Gaudi del 1906, la cui conformazione della facciata ha rivoluzionato gli aspetti compositivi degli edifici. Anche nel periodo fascista, dove l’architettura doveva seguire le ferree indicazioni di Mussolini, la tapparella trova posto negli edifici più importanti.
Il palazzo Terragni del 1936, conosciuto nel ventennio come “Casa del Fascio di Lissone“, viene caratterizzata da tapparelle in legno d’abete Douglas verniciato.
Persiane
L'origine dell'uso delle persiane, almeno nella loro forma attuale, si può far risalire intorno al sec. XVIII. Non si vuole però intendere con questo, che in precedenza tale sistema di difesa fosse del tutto ignorato; giacché vere e proprie persiane, se pure basate su un sistema diverso dal nostro, sono state ritrovate durante gli scavi di Pompei; i Romani impiegarono anche robusti sportelli in legno che furono adottati anche durante il Medioevo e cui ancora oggi si ricorre nelle costruzioni rurali. Durante il Medioevo si usarono anche persiane costituite da massicce lastre di pietra.
Persiane e Scuri
Generalmente raccolti sotto il termine "persiana" sono due famiglie di chiusure architettoniche, simili tra loro ma molto diverse nelle origini, persiane e scuri sono i sistemi oscuranti più diffusi in Italia. La persiana vera e propria, che già dal nome tradisce la sua origine araba, nasce negli intricati disegni delle grandi finestre mediorientali, i quali avevano il compito di bloccare il sole diretto che avrebbe reso la stanza rovente, ma lasciando passare la luce e permettendo un'abbondate ventilazione.
Lo scuro, chiamato anche antone o scurone, ha invece origine nell'Europa centrale e nasce per essere il più ermetico possibile. Il suo compito era infatti quello di bloccare la fredda aria esterna e trattenere il calore all'interno delle abitazioni. Oggi la funzione termica è svolta in gran parte dalla finestra, ed alla persiana resta solo il compito del controllo solare.
Di conseguenza, la tipologia più diffusa è quella della persiana con lamella orientabile, che permette di variare a piacimento l'afflusso di aria e luce verso l'interno della casa, ma gli altri infissi non sono affatto estinti ed anzi, quando per esigenze di stile, quando per la percezione di sicurezza, sono gli scuri ad essere dominanti in molte zone del paese.
Età Moderna
Negli anni ’60 l’alluminio prende il posto del legno come materiale per le tapparelle e si diffonde in tutta l’Europa. In seguito si attrezzano i laboratori artigiani in cui vengono prodotte le tapparelle lavorate con profilati in alluminio innovativi e acciaio. Alla fine degli anni ’70, inizia la produzione commerciale dei primi sistemi di automazione tapparelle e tende da sole. La storia delle tapparelle passa per molti materiali: importante per quegli anni è il PVC, più leggero ed economico. Gli avvolgibili in PVC saranno sempre più utilizzati grazie allo sviluppo edilizio e alla intensa urbanizzazione del territorio italiano tra la fine degli anni ’70 e gli inizi degli anni ’80. Avvicinandoci ad oggi, le tapparelle si ramificano in base alle esigenze di tutti: blindate, motorizzate, di design e quant'altro.
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